Acquisizioni: l'outbound cinese supera l'inbound nel secondo semestre 2015

Cresce la dimestichezza delle economie emergenti con acquisizioni complesse e importanti. Lo dimostra il Cross Border Deals Tracker, uno studio elaborato da KPMG che monitora le operazioni di acquisizione cross-border.

I timori rispetto alla situazione economica cinese hanno contribuito alla significativa contrattura del numero di acquisizioni in Cina da parte di aziende provenienti dai mercati sviluppati (Developed to Emerging - D2E).  Nel secondo semestre del 2015,  è stato riportato un calo del 50% rispetto ai primi sei mesi dello stesso anno. Infatti, dai 77 contratti siglati ad tra gennaio e giugno si è scesi a 35 nel periodo da luglio a dicembre 2015.

Il quadro cambia considerevolmente considerando le attività di outbound dalla Cina al resto del mondo: le operazioni concluse sia nei mercati emergenti (Emerging to Emerging - E2E) che in quelli maturi (Emerging to Developed - E2D) sono cresciute rispettivamente del 78% e del 5% nella seconda metà del 2015. In particolare, l’Europa ha registrato 7 acquisizioni nella seconda metà del 2015 e 3 nella prima.

Emergono, da un lato, la crescente attenzione al rischio paese da parte delle economie mature (D2E) e, dall’altro, l’interesse a raggiungere gli obiettivi di crescita grazie alle acquisizioni internazionali (E2D).